Il viaggio dei sogni – America dell’ Ovest e Polinesia
San Francisco, Yosemite Park, Death Valley, Las Vegas, Parchi (Gran Canyon, Antelope Canyon, Bryce Canyon), Monument Valley, Los Angeles, Morea, Bora Bora e Tikeahu

America dell' Ovest e Polinesia

Impossibile sintetizzare in 4 foto il viaggio più bello e spettacolare mai fatto fino ad ora. 15 giorni “on the road” per le città e i parchi dell’America Occidentale e poi 6 giorni in paradiso alla scoperta delle ricchezze del mare!

Siamo partiti l’11 Agosto del 2016 per il nostro viaggio, destinazione iniziale San Francisco, una città che affascina perchè sembra di stare in uno dei tanti film con il quale siamo cresciuti. Abbiamo girato parecchio a piedi, visitato il porto, preso il Cable Car tipico e ovviamente siamo passati sopra il mitico Ponte fino ad arrivare a Sausalito, un carinissimo paesino al di là del ponte. Dopo 2 giorni siamo partiti per il nostro viaggio “on the road”. Con la macchina, noleggiata da Fabio che aveva organizzato tutto il tour, è iniziato il vero viaggio che da sempre sognavo, viaggiare per l’America, percorrere le famose strade, cambiare stato ogni fermata e percorrere (in piccola parte) la mitica Route 66.

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Tutto questo in più giorni perchè le cose che avevamo in programma di vedere erano tante. La prima tappa è stata lo Yosemite Park dove abbiamo visto le sequoie giganti, immensi alberi di cui non riesci a vedere la fine tanto sono alti. Dopo aver dormito a Mammoth Lake (con il rischio di un incontro notturno con qualche orso), siamo partiti e abbiamo attraversato la Death Valley….che dire?? Terra bruciata e strada deserta a perdita d’occhio. La foto di rito sull’infinita strada era impossibile non farla. Chilometri e chilometri senza incontrare nessuno, immersi in questo paesaggio quasi lunare con una temperatura che sfiorava i 60 gradi in agosto. Ci siamo fermati nell’unico shop presente per comprare i cappelli da cow boy che poi ci avrebbero accompagnato nel giro a cavallo dei giorni successivi e, scesi dalla macchina, il fiato ci veniva a mancare dal caldo.

Finita la Death Valley in serata siamo arrivati a Las Vegas……un trionfo di luci. Las Vegas non è una città, ma è tante città, impossibile descriverla, bisogna vederla. Parigi, New York, le Piramidi, Venezia, Disneyworld…tutto in un’unica città che vive soprattutto di notte, ma che di giorno regala uno spettacolo in ogni albergo e dove gioco e soldi fanno da padroni. Li ci siamo ri-sposati ” nella famosa Little Whyte Chapel e poi siamo ripartiti con la nostra macchina direzione Parchi. Il primo che abbiamo visitato è stato il Bryce Canion molto molto particolare con la natura che ha scolpito nella roccia quelli che vengono chiamati pinnacoli, talmente particolari che sembrano fatti a mano. Lì abbiamo dormito una notte e mangiato in un posto tipico davvero particolare, sembrava un po’ di stare nel vecchio far west. Il secondo è stato l’Antelope canyon (a mio avviso il più bello) composto da due formazioni separate create dall’erosione dell’acqua. Questo parco offre degli scenari spettacolari, ambiti da ogni fotografo professionista perchè in particolari orari del giorno si creano giochi e fasci di luce che offrono foto uniche! Si può visitare solo con la guida Navajo che sempre Fabio ci aveva prenotato.

Quello che la natura è riuscita a creare all’interno delle “caverne” di questo parco ha dell’incredibile e indimenticabile.

Usciti dal parco abbiamo proseguito per andare a visitare l’Horseshoe Bend e anche qui lo scenario è da paura; sarei stata ore a guardare il panorama. La sera abbiamo dormito a Page il paesino più vicino. Il giorno seguente partenza per la Monument Valley. Lì Fabio ci aveva prenotato il View Hotel dal quale abbiamo ammirato l’alba e il sole nascere tra le guglie rocciose, un’esperienza bellissima. Poi l’immancabile (per noi) giro a cavallo insieme ai Navajo Americani, altra esperienza meravigliosa dentro la monument.
Il giorno dopo siamo partiti alla volta del parco dei parchi: il Gran Canyon. L’abbiamo visitato in due sessioni in quanto la prima era piuttosto freddo e ce lo siam goduti poco, ma il giorno dopo abbiamo potuto godere dell’immensità del parco e della nullità che siamo noi a confronto.

I panorami che abbiamo visto sono davvero difficili da descrivere a parole, devi solo andarci, trovare il tuo posto, sederti, stare in silenzio e ammirare.

La seconda volta ci siamo andati verso sera e c’era pochissima gente, cosa che ci ha permesso veramente di apprezzare e godere delle meraviglie che il panorama offriva.

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Superati i Parchi abbiamo raggiunto Phoenix e siamo volati a Los Angeles.
Questa città a me ha colpito tanto, è come te l’aspetti, vialoni infiniti pieni di palme giganti che attraversano un cielo azzurro con le loro foglie verdi, case/villette a due piani circondate da un giardino di un verde brillante, ognuna con il proprio garage e il proprio vialetto, una miriade di negozi di souvenir e vestiti che si estendono lungo la Walk of Fame nella quale si trova il teatro che ospita ogni anno la premiazione degli Oscar. Alle spalle della città la collina più famosa della città, Beverly Hills, dove nascoste da una profonda vegetazione sono distribuite le ville di quello o di quell’altro attore o ricco imprenditore. Puoi prendere una qualunque strada in salita e incontrerai cancelli enormi dietro i quali le ville fanno appena capolino, e salire fino a raggiungere l’Osservatorio dal quale ammirare la città con la sua zona residenziale bassa e la zona dei grattacieli estendersi poi fino al mare. Ed è proprio al mare che noi siamo andati un giorno, per ammirare le spiagge a Manhattan Beach e i gabbiotti conosciuti da noi grazie a Baywatch, con i suoi serfisti e un altro giorno al porto di Santa Monica dove ha sede il Luna Park. Non potevamo non fare un giro lungo la strada che costeggia la spiaggia fino ad arrivare a Venice Beach…un quartiere circoscritto e carinissimo che ricorda la nostra Venezia per la presenza di canaletti e di piccole barchette a lato delle case ma nulla a che vedere per il resto.

Dopo questi 15 giorni siamo volati verso Thaiti e da Papete siamo andati via mare a Morea, la prima isola della polinesia che abbiamo visitato. Qui in realtà ci siamo stati solo un giorno per poi volare direttamente a Bora Bora. Qui avevamo l’Overwater Bungalow e in un batter d’occhio ci siamo ritrovati in paradiso. Svegliarsi con un panorama di acqua cristallina davanti e sotto di noi con vista sul monte Otemanu non ha prezzo. La vita qui scorre lenta e i rumori caotici dei giorni precedenti lasciano posto alle sonorità del mare e della tranquilla vita di spiaggia. Ammetto che anche qui siamo stati poco fermi perchè le attività sono tante. Tra escursioni romantiche in barchette tipiche con musica e cibo tipico, escursioni invece impegnative con tanto snorkeling, che noi amiamo, penso che la Polinesia rimarrà PER SEMPRE nel cuore. In nessun altro posto in cui sono stata il mare regala emozioni simili a quelle vissute lì e offre scenari di fauna e flora unici. Abbiamo nuotato tra centinaia di pesci coloratissimi, attraversato coralli e anemoni brillanti, giocato con le razze che ti venivano addosso, osservato dall’alto le mante giganti e anche una scuola di mante più piccole, visto colori di cui non conoscevo l’esistenza, nuotato indisturbati tra piccoli (neanche tanto) squali pinna gialla e anche qualcuno un po’ più grande…

Insomma i regali del mare polinesiano non ce li scorderemo mai.

Dopo Bora Bora siamo stati a Tikeahu, un’isola dove oltre al nostro hotel non c’era nulla, davvero nulla. Qui potevi solo fare vita di mare e così ci siamo rilassati negli ultimi due giorni prima di affrontare il lungo ritorno a casa con la vita frenetica di sempre.

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E’ stato il viaggio che desideravamo ed è quello che ancora oggi ci portiamo dentro come uno dei più belli. Costruito su misura da Fabio secondo le nostre esigenze e richieste, è stato più bello di ogni nostra aspettativa.

Dalle visite alle città, ai chilometri macinati in macchina, alla paradisiaca Polinesia (sogno da sempre), tutto tutto è stato perfetto ed ogni posto, ogni emozione, ogni panorama l’abbiamo ancora davanti agli occhi.

Viaggiare ti apre la mente e l’anima, è una tale ricchezza che dovrebbero mettere per legge l’obbligo di farlo! I posti nel mondo sono tanti e tutti offrono colori, profumi e panorami meravigliosi.

Grazie all’Atelier del Viaggiatore che ha realizzato un nostro piccolo grande sogno e l’ha reso possibile proprio come lo volevamo.

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